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LA MAGIA DI UNA COSTIERA DA SOGNO
La Costiera Amalfitana è un tratto di costa della Campania ed è soprattutto una delle zone più affascinanti del mondo. Si affaccia sul Golfo di Salerno e si trova nella fascia compresa tra Positano e Vietri sul Mare. Il nucleo storico e geografico è Amalfi, città da cui deriva il nome della zona. La Costiera è un vero e proprio angolo di paradiso costituito da paesaggi indimenticabili ed è una tra le mete turistiche più conosciute ed apprezzate. I comuni che ne fanno parte sono 16: Amalfi, Atrani, Cava de’ Tirreni, Cetara, Conca dei Marini, Furore, Maiori, Minori, Positano, Praiano, Raito, Ravello, Sant’Egidio del Monte Albino, Scala, Tramonti e Vietri sul Mare. La Costiera Amalfitana si presenta come un balcone sospeso tra il Mar Tirreno e i Monti Lattari ed è caratterizzata da vallate, promontori, spiagge e terrazze coltivate ad agrumi, viti e ulivi. È una zona ricca di arte e cultura, ma il suo valore aggiunto sono certamente i magici paesaggi. Settore trainante dell’economia è di conseguenza il turismo. Milioni di visitatori arrivano, infatti, ogni anno per ammirare le bellezze del territorio e per trascorrere indimenticabile vacanze. Le principali attrazioni della Costiera sono l’acqua cristallina e le piccole ma eccezionali spiagge che separano il mare dalle rocce e che intramezzano ripide scogliere. Autentiche gemme che rendono il paesaggio quanto mai affascinante. Alcune spiagge sono accessibili solo via mare, mentre le altre possono essere raggiunte attraverso camminate lungo i sentieri o le scalinate che collegano al mare i vari paesi .
Queste alcune tra le spiagge più belle della Costiera Amalfitana:
- Positano: Spiaggia di Arienzo, Marina Grande, Laurito e Spiaggia di Fornillo;
- Amalfi: Marina Grande, la spiaggia di Santa Croce e Marinella;
- Ravello: Spiaggia di Castiglione;
- Praiano: Fiordo di Furore, Marina di Praia, spiaggia della Gavitella;
A queste vanno aggiunte le spiagge di Minori, Maiori, Vietri, Nerano e Cetara, la piccola spiaggia di Atrani e la spiaggia del Duoglio.
Il turismo è il settore trainante dell’economia, ma non è comunque l’unica fonte di ricchezza della Costiera Amalfitana. Importante sottolineare le arti e i mestieri che fanno parte da sempre della tradizione di questa zona (la carta fatta a mano di Amalfi, la ceramica di Vietri, i cesti di legno di castagno intrecciati di Tramonti e Conca dei Marini, i ricami a mano, il ferro battuto e i capi di moda di Positano) e il commercio dei prodotti tipici del territorio (tra cui limoncello, delizia al limone, olio e vino). L’agricoltura della Costiera Amalfitana è caratterizzata dalla presenza di terrazzamenti ritagliati sulle pendici delle montagne. Si tratta di un sistema di muratura a secco che permette di coltivare terreni altrimenti inutilizzabili, stabilizzando il versante in modo che non si verifichino frane o smottamenti, dando vita a vere e proprie opere idriche per consentire l’irrigazioni e rispettando ovviamente la qualità dei paesaggi. Di notevole importanza anche l’artigianato tipico locale.
Amalfi, Positano, Ravello, Praiano sono le località più famose ed apprezzate sotto il profilo turistico, Atrani è invece conosciuta per essere il comune più piccolo d’Italia (12,2 ettari). Tra i luoghi di maggiore fascino c’è anche il Sentiero degli Dei (percorso montano da cui è possibile ammirare un panorama mozzafiato), mentre per quello che riguarda arte e pittura è doveroso citare i cosiddetti “pittori costaioli”, esponenti di una corrente artistica che si sviluppò a cavallo tra ottocento e novecento, attorno alle figure di Raffaele D’Amato e Gaetano Capone. La bellezza della Costiera Amalfitana è stata certificata anche dall'UNESCO che l'ha resa Patrimonio Mondiale dell'Umanità.
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LE PRINCIPALI LOCALITÀ DELLA COSTIERA
Amalfi è una cittadina fondata nel IV secolo a.C. ed era una delle quattro Repubbliche Marinare. Detenne per lungo tempo il monopolio del commercio nel Mar Tirreno esportando i prodotti italiani (legno, ferro, armi, vino e frutta) nei mercati orientali e acquistando in cambio spezie, profumi, perle, gioielli, tessuti e tappeti da commerciare in occidente. Da questa città prende il nome l’intera zona costiera. La disposizione delle abitazioni è di influenza orientale ed è caratterizzata da gruppi di case ravvicinate e abbarbicate sulle pendici scoscese, collegate da un labirinto di vicoli e scale. E’ Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 1997.
Simbolo della città è la Cattedrale di Sant’Andrea Apostolo con la scalinata che domina Piazza Duomo e con le ricchezze conservate al suo interno. Tra i luoghi più belli della città la Basilica del Crocifisso, il Museo della Carta, le torri di avvistamento costruite per difendere il territorio, il Chiostro del Paradiso, la Chiesa di San Biagio, Palazzo San Benedetto (ex Monastero Femminile della Santissima Trinità), il Museo Civico e il campanile.
Ogni quattro anni nel mese di giugno ad Amalfi si disputa la Regata storica delle Repubbliche Marinare a cui oltre ad Amalfi partecipano anche Venezia, Pisa e Genova (la sede cambia ogni edizione ed è a rotazione tra le 4 città). Manifestazione di rilevanza storica, culturale e sportiva che è aperta dal classico corteo (al quale ogni repubblica partecipa con un minimo di 80 figuranti) e che vive il momento topico con la regata dei 4 galeoni (sulla distanza di 2.000 metri). Le imbarcazioni sono composte di otto vogatori più il timoniere.
Positano è uno dei posti più rinomati della costiera ed è da sempre, grazie alla bellezza dei paesaggi e al clima mite, una delle più ambite località di villeggiatura. I ritrovamenti dei resti di un’antica villa di epoca romana ed altri reperti archeologici mostrano come fin dall’antichità questi luoghi abbiano attirato turisti. È caratterizzato dal uno sviluppo verticale visto che l'intero paese è stato costruito lungo il pendio di una parete rocciosa. Qui sono state create stradine e terrazze, sorgono affascinanti abitazioni e pittoresche scalinate che conducono al mare. Positano è famoso per l'azzurro del mare cristallino, per il verde della macchia mediterranea, per il giallo dei suoi limoni. Colori vivaci che caratterizzano i prodotti tessili e lo stile detto moda Positano. Tra le bellezze da ammirare anche le Torri Saracene, la Chiesa di Santa Maria Teresa dell’Assunta (rinomata per la sua grande e incantevole cupola maiolica), il campanile e la Chiesa del Rosario.
Secondo leggenda nel XII secolo un veliero di fuggiaschi che trasportava un quadro della Madonna si trovò in una forte bonaccia che ne ostacolò il viaggio. I marinai stavano tentando di proseguire nella propria rotta quando sentirono una voce che diceva “posa posa” (da cui il nome Positano) e credettero che fosse proprio la Madonna a chiedere loro di restare sulla spiaggia. Qui fu edificata una Chiesa.
Ravello è considerata la terrazza naturale della Costiera. Sorge sull'alto di un contrafforte che separa il vallone del torrente Dragone da quello del Reginna, alle pendici meridionali dei monti Lattari, a strapiombo sul mare. Ravello è caratterizzato da favolose stradine ed è ornato da limoni, cipressi e dalla vegetazione che contraddistingue la macchia mediterranea. Da ammirare il Duomo (con la sua facciata che si apre su Piazza del Vescovado e con il suo campanile), la Cappella di San Pantaleone, il Museo del Corallo, le tipiche ville (tra cui Villa Rufolo e Villa Cimbrone), gli splendidi giardini, la Chiesa dell’Annunziata, la Chiesa di San Francesco e il Convento di Santa Chiara. Evento clou della stagione è il Ravello Festival, manifestazione musicale tra le più importanti a livello nazionale.
Praiano è una delle perle della Costiera Amalfitana. Luogo dalla quiete paradisiaca e centro di pescatori. Tra gli scorci più belli la Chiesa di San Luca Evangelista, la Chiesa di San Giovanni Battista, Piazza San Gennaro e Marina di Praia, lembo di spiaggia racchiuso tra due alte pareti di roccia.
Tra i luoghi più affascinanti della costiera meritano anche la Chiesa della Santa Patrona Trofimena e la Villa Marittima a Minori, il Museo della Ceramica a Vietri sul Mare, la Grotta dello Smeraldo, il Convento di Santa Rosa e la Torre Costiera a Conca dei Marini, la piazza di Atrani, la Chiesa di San Giovanni Battista ed il Museo della Ceramica a Vietri, il suggestivo Fiordo di Furore, la Collegiata di Santa Maria a Mare, la Grotta Sulfurea e il Castello di San Nicola de Thoro-Plano a Maiori.
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I SAPORI TIPICI DELLA COSTIERA AMALFITANA
La Costiera amalfitana è famosa anche per i prodotti tipici del territorio e per le prelibatezze che da sempre caratterizzano la cucina locale. Ecco alcune delle principali eccellenze:
- Sfusato amalfitano: limone dalla caratteristica forma allungata che viene coltivato nel territorio. Viene tra l’altro utilizzato per produrre il limoncello, famoso liquore ottenuto appunto dalla macerazione delle scorze di limone in alcol, acqua e zucchero. Lo Sfusato amalfitano è ingrediente base di alcuni dei dolci più gustosi della tradizione campana, come ad esempio il sorbetto e la delizia al limone.
- Vino DOC Costa d’Amalfi: pregiato vino prodotto soprattutto nelle zone di Ravello, Furore e Tramonti. Tra i vini del territorio spiccano anche i bianchi Aglianico, Biancolella, Pepella (esclusivo dell’entroterra) e Ravello ed il rosso Tintore (vino corposo prodotto soprattutto a Tramonti).
- Scialatelli di Amalfi: tipica pasta lavorata a mano e condita con un gustoso sugo di vongole.
- Minestra Maritata: verdure in brodo di pollo arricchite dal tipico insaccato locale a base di frattaglie di maiale (la famosa pezzenta).
- Caponata: pane biscottato a “freselle” bagnato e poi condito con pomodorini, acciughe, melanzane ed altri ortaggi sott'olio.
- Sarchiapone di Atrani: involucro di zucchina lunga che viene fritto, riempito con un gustoso impasto (fatto da macinato di maiale, pangrattato, fiordilatte a cubetti, uova, prezzemolo, aglio, sale e pepe) e poi cotto in una base di pomodoro.
- Pizza roce: la pizza dolce fatta con una sfoglia di pastafrolla, frutta di stagione e crema pasticcera.
- Sfogliatella Santa Rosa: dolce tipico della tradizione campana a forma di conchiglia guarnito con amarene candite e crema pasticcera.
UN PO’ DI STORIA…
La costiera prende il nome dalla città di Amalfi, piccolo paese arroccato sulle scogliere della Campania, e la sua storia si identifica in gran parte con quella del centro. Il centro simbolo della costiera fu fondato molto probabilmente dai romani (sebbene l’unica prova in tal senso sia il motto sotto lo stemma di Amalfi che recita descendit ex patribus romanorum), ma le prime tracce documentarie del centro risalgono al periodo delle Guerre Gotiche (535 – 553). I paesi della costiera, infatti, si allearono con i bizantini e questi, come ricompensa per la fedeltà dimostrata, concessero alla regione un’ampia autonomia pur rimanendo parte del Ducato di Napoli. Il rapporto con i bizantini e la conseguente apertura delle città all’Oriente, permisero alla costiera di prosperare.
Con il IX secolo, Amalfi (e la costiera che da essa prese il nome) divenne una vera e propria potenza economica e si contese la supremazia sui traffici marittimi con colossi quali Venezia, Genova e Pisa.
Il declino di Amalfi come potenza commerciale iniziò nell’XI secolo (1039 per l’esattezza) quando il principato di Salerno s’impossessò della città. La dominazione salernitana fu tuttavia breve a causa dell’invasione normanna che costrinse i dominatori sulla difensiva.
Con la scusa di voler fermare Roberto il Guiscardo e i suoi normanni, i Pisani aderirono alla Lega militare guidata dal papa e approfittarono della situazione per saccheggiare tutta la costiera. Dopo due anni di violenze e soprusi, le truppe pisane si ritirarono lasciando la costiera in rovina.
Nel 1131 i tentativi di conquista dei Normanni ebbero alla fine successo e a dispetto di quanto tutti credessero, i nuovi dominatori investirono notevolmente nella costiera tentando di riportarla ai fasti di un tempo. Amalfi in particolare riprese parte delle sue forze e rimase una fonte di sostentamento notevole per tutto il meridione d’Italia. La chiusura dei normanni ai commerci con l’estero, tuttavia, impedirono ad Amalfi di riottenere il primato commerciale degli anni precedenti.
La difesa contro gli Arabi divenne un vero e proprio lavoro per Amalfi, ma nel 1135 la flotta venne colta di sorpresa dai Pisani che riuscirono nuovamente a sbarcare sulla costiera e a metterla a ferro e fuoco, dando il via al definitivo declino di Amalfi.
La città con tutta la sua costiera passò di mano in mano per oltre tre secoli: tra il Trecento e il Quattrocento fu infatti contesa tra alcune delle più importanti famiglie d’Italia quali i Sanseverino, i Colonna, gli Orsini e i Piccolomini.
L’arrivo degli aragonesi nel XV secolo fu il colpo di grazia per l’economia della costiera: i privilegi per il commercio furono infatti assegnati esclusivamente ai catalani, tagliando fuori gli amalfitani. La peste del 1643 fece il resto, eliminando oltre un terzo della popolazione e costringendo i pochi nobili rimasti a trasferirsi verso Napoli.
La rinascita della costiera decollò nel 1807 con Giuseppe Bonaparte che, colpito dalla bellezza delle zone, fece costruire una strada che la connettesse a Napoli (completata nel 1854). Fu ad Amalfi che Henrik Ibsen trovò ispirazione per completare la sua opera più nota: Casa di Bambola.
Il XX secolo fece di Amalfi e delle città della costiera (Maiori, Minori, Positano, Ravello) meta di turisti da tutto il mondo, affascinati dall’unicità di questi luoghi.
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